Che cosa sono e come uscirne
Le Fobie Specifiche sono caratterizzate da una paura intensa e limitante provocata dall’esposizione ad un oggetto o ad una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento. La paura si manifesta in un insieme di sensazioni soggettive, modificazioni neurovegetative e reazioni motorie e comportamentali. In particolare la paura comprende:
a) un resoconto verbale di uno stato di disagio;
b) una condizione di attivazione neurofisiologica;
c) una serie di comportamenti come la fuga o l’attacco.
Le paure molto intense possono diventare vere e proprie fobie all’allorché queste ultime si caratterizzano per:
- essere sproporzionate rispetto alla reale pericolosità della situazione;
- non essere sensibili alle spiegazioni logiche;
- non essere controllabili dalla sola volontà;
- portare all’evitamento sistematico della situazione/oggetto fobico;
- non si attenuano col tempo;
- comportano notevoli problemi nella vita quotidiana;
- il soggetto si rende conto della irrazionalità della fobia.
Inoltre, le fobie specifiche possono essere distinte in:
- tipo animali;
- tipo ambiente naturale (per es. altezza, acqua, temporali ecc…);
- tipo sangue, iniezioni, ferite;
- tipo situazioni (per es. ascensori, aerei, luoghi affollati, esami, contatto sociale, essere al centro dell’attenzione ecc…);
- altri tipi come paura di soffocare, vomitare, ammalarsi ecc…
Quanto sono diffuse?
Nella popolazione circa il 10-12 % soffre di fobie specifiche con una netta prevalenza femminile di circa l’80%.
Le fobie in genere iniziano nella fanciullezza in concomitanza con eventi traumatici più o meno intensi anche solo visti o sentiti raccontare.
Le fobie di origine chiaramente traumatica possono però iniziare a qualsiasi età.
La familiarità può avere incidenza nella probabilità di diventare fobici.
Quali sono le cause?
Secondo la psicologia comportamentale e cognitiva le fobie sono frutto dell’apprendimento cioè il soggetto impara a diventare fobico attraverso le esperienze della vita.
Le fobie infatti possono essere apprese:
attraverso una esperienza traumatica diretta;
attraverso l’osservazione di un soggetto che subisce o vive una situazione di paura;
attraverso il racconto verbale di un evento altamente pauroso.
In sintesi le fobie hanno le seguenti caratteristiche:
1) sono apprese attraverso le diverse forme di condizionamento;
2) qualsiasi situazione/oggetto può diventare fobico se associato a stimoli che provocano intensa paura;
3) la fobia è rafforzata dalla ripetizione dell’associazione con la situazione paurosa;
4) la fobia tende a generalizzarsi ad eventi simili;
5) il ripetuto evitamento della situazione fobica può rafforzare la paura;
6) in alcune fobie la paura maggiore non è il timore dell’oggetto fobico bensì la paura di un attacco incontrollabile di panico.
La paura può essere soggetta al fenomeno detto di incubazione.
Si parla di incubazione della paura, se il soggetto non prova paura nel momento in cui si trova nella situazione pericolosa ma la sviluppa successivamente aumentando con il passare del tempo.
Trattamento
Il trattamento delle fobie specifiche si pone l’obiettivo di diminuire ed in seguito annullare la paura evocata dalla situazione fobica e i conseguenti evitamenti o fughe.
Alcune persone non evitano le situazioni ma le sopportano con estremo disagio, altri temono soprattutto le conseguenze che possono derivare dall’ansia, altri, infine, temono l’oggetto della paura.
Di solito i soggetti soffrono di ansia d’anticipazione e diventano ansiosi già prima di trovarsi nella situazione temuta.
In questi casi sarà necessario che la terapia riduca anche il disagio precedente l’esposizione allo stimolo temuto.
In sintesi il trattamento dovrà ridurre ed eliminare il livello di ansia scatenato dallo stimolo pauroso, il livello dell’ansia d’anticipazione e il numero degli esitamenti e delle fughe.< /p>
La Divisione 12 dell’Associazione Psicologi Americani (American Psychological Association), a seguito di una ricerca decennale sulle evidenze scientifiche dell’efficacia delle psicoterapie, ha dimostrato sperimentalmente che la stragrande maggioranza delle psicoterapie efficaci sono di scuola Cognitivo – comportamentale.
Ciò non significa che, automaticamente, le altre terapie non siano efficaci ma semplicemente che tali approcci sono formulati o in modo tale da non poter essere verificati sperimentalmente o che non sono disponibili ricerche che ne comprovino l’efficacia.
I trattamenti principali possono essere: comportamentali, cognitivi e farmacologici.
Le principali tecniche comportamentali hanno in comune l’esposizione ripetuta alle situazioni fobiche dopo aver imparato a controllare l’alto livello d’ansia evocato dalla fobia attraverso il rilassamento muscolare, il controllo della respirazione e soprattutto attraverso il controllo dei pensieri automatici.
Altre tecniche vengono svolte in immaginazione prima di affrontare direttamente la situazione temuta.
I trattamenti cognitivi sono volti a diminuire e razionalizzare le paure riconducendo il paziente a dare una reale valutazione del pericolo e a modificare il dialogo interno al fine di eliminare i pensieri che automaticamente si presentano quando il soggetto si trova davanti allo stimolo fobico.
Attualmente i farmaci sono risultati utili per la riduzione dei sintomi d’ansia ma non nella riduzione degli evitamenti fobici.
L’efficacia della psicoterapia Cognitivo – Comportamentale delle fobie specifiche si avvicina all’80%.
La durata del trattamento può variare da uno a sei o più mesi a seconda della gravità del disturbo.